mercoledì 13 maggio 2015

La fata Morgana

Narra la leggenda che, ai tempi delle invasioni barbariche, uno dei re conquistatori giunse sulle rive del mare di Reggio Calabria e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia.



Il re barbaro pensava come raggiungere l'isola con la montagna fumante, trovandosi sprovvisto di imbarcazioni per lui e i suoi uomini. 

All'improvviso gli apparve una donna bellissima che offrì l'isola al conquistatore, facendola sembrare a due passi da lui. La Sicilia era vicinissima: guardando verso il mare egli vedeva nitidi – come se potesse toccarli con mano – i monti, le vie di campagna, le spiagge, gli alberi da frutto, le case.

Il re, esultando, balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con due bracciate. Ma l'incanto svanì e il re affogò miseramente, perdendosi tra le onde mosse da colei che altri non era se non la temibile fata Morgana.



Se in una calda giornata estiva, passeggiando sul lungomare reggino che D'Annunzio definì "il più bel chilometro d'Italia", vi capitasse di vedere vicinissimi paesi e palazzi della costa siciliana, non spaventatevi, non siete anche voi vittime di un incantesimo.

È solamente il cosiddetto fenomeno della Fata Morgana, un'illusione ottica che si verifica nei giorni calmi e limpidi d'estate, in particolari condizioni atmosferiche, quando aria e mare sono immobili al punto da far sembrare così vicine le coste, quasi come se fosse magia.

Nessun commento:

Posta un commento