mercoledì 29 aprile 2015

Il tesoro di Alarico

Sedici secoli, 1605 lunghi anni. Per molto tempo gli occhi dei cercatori di tesori sono stati puntati su Cosenza, in Calabria, e - ancora oggi - la curiosità non è del tutto spenta. 

Narra la leggenda che in questa città, sotto le acque del fiume Busento, sia sepolto il tesoro di Alarico, grande re visigoto.

Il 24 agosto del 410 d.C. i Visigoti, guidati dal loro re Alarico, entrarono a Roma, devastandola e saccheggiandola. La potenza del grande Impero era venuta meno. Dopo tre giorni di razzie, Alarico lasciò la Città eterna carico di ori, preziosi e schiavi. Con il suo esercito si diresse verso sud, con l'intenzione di conquistare l'Africa. Arrivato a Reggio organizzò una flotta, ma una tempesta disperse e affondò le navi. Alarico si diresse dunque di nuovo a nord, ma giunto nei pressi di Cosenza, si ammalò improvvisamente e morì.

Secondo la leggenda, i suoi uomini decisero di seppellirlo insieme al suo tesoro; e per evitare che la tomba fosse profanata deviarono il corso del Busento, per poi ripristinare - dopo la sepoltura - il normale fluire delle acque. Per sigillare in eterno il segreto del luogo, i Visigoti uccisero tutti gli schiavi che avevano lavorato alla realizzazione della tomba, in modo che nessuno potesse ritrovare il luogo in cui, ancora oggi, riposa il grande Alarico e il suo immenso tesoro.

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